Victor Horta

Victor Horta (1900)

Il barone Victor Horta (Gand, 6 gennaio 1861 – Bruxelles, 9 settembre 1947) è stato un architetto belga.

 Bene protetto dall'UNESCO
Principali case cittadine dell'architetto Victor Horta (Bruxelles)
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2000
Scheda UNESCO(EN) Major Town Houses of the Architect Victor Horta (Brussels)
(FR) Scheda
Manuale
Pavillon des Passions humaines (1890-1897)

Biografia

Precursore dell'Art Nouveau, Horta ha rivoluzionato il modo di concepire gli edifici di abitazione, allargando il compito dell'architetto dalla progettazione degli spazi, interni ed esterni, a una concezione che comprendeva anche lo studio e la realizzazione delle luci, degli arredi, della decorazione delle pareti, perfino dell'oggettistica.
Secondo la definizione di uno dei suoi ammiratori, l'architetto francese Hector Guimard, Horta è stato un «architetto artista» che concepiva la casa come opera d'arte "totale", come una "conchiglia" costruita attorno al suo proprietario.

Studiò a Parigi; tornato in Belgio, completò gli studi presso l'accademia di Belle Arti di Bruxelles e presso lo studio dell'architetto Alphonse Balat.

Massone, fu membro della Loggia Les Amis philanthropes del Grande Oriente del Belgio.

Horta progettò numerosi edifici destinati a destare scalpore, quali: la Casa Tassel, Bruxelles 1893; la Casa Solvay, Bruxelles 1895-1900; la Casa Horta, Bruxelles 1898.

Viene giustamente considerato l'architetto che per primo definì i canoni architettonici dell'Art Nouveau, attraverso il progetto della casa Tassel. È soprattutto nell'interno della casa Tassel, considerata come il primo edificio promotore del nuovo stile, che Horta manifesta e dà rilievo alla nuova tendenza artistica; infatti, la scalinata, che si sviluppa nell'ingresso della casa, non è modellata secondo forme classiche ma si compone di agili colonnine di ferro che, come steli di una rigogliosa vegetazione, si protendono verso l'alto in forme sinuose e ritorte. Il tutto in un'incredibile armonia con gli affreschi delle pareti e della volta e con i mosaici del pavimento.

Tuttavia l'opera considerata il suo capolavoro è la Maison du Peuple (1896-1899) a Bruxelles: l'edificio costruito per il partito operaio belga, distrutto nel 1964 sempre per decisione del partito[1], doveva svolgere, in conformità allo spirito socialista riformatore di fine secolo, tre principali funzioni: politico-sindacale, commerciale, ricreativa.

In età più avanzata, Horta tornò su posizioni più tradizionali, realizzando opere come il Palais des Beaux-Arts a Bruxelles (1922-1928).

Quattro delle sue case private (hôtels) sono state incluse nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO:

Le opere principali

Lo stesso argomento in dettaglio: Case di Victor Horta a Bruxelles.

Le quattro costruzioni più famose di Victor Horta sono state riconosciute patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2000, e si trovano tutte a Bruxelles. Si tratta dell'Hotel Tassel, dell'Hotel Solvay, dell'Hotel van Eetvelde e del museo Horta.

Elenco lavori

  • 1889: Tempio delle umane passioni a Bruxelles, Parco del Cinquantenario, progettato per contenere una monumentale opera in marmo dello scultore Jef Lambeaux (monumento protetto dal 1976);
  • 1890: casa Matyn, rue Bordeaux 50, 1060 Saint Gilles;
  • 1890: restauro e decorazione interna della residenza di Bruxelles di Henri Van Cutsem (attualmente museo Charlier), avenue des Arts 16, Saint Josse ten Noode;
  • 1892-1893: hôtel Tassel, rue Paul-Émile Janson 6 a Bruxelles;
  • 1893: casa Autrique a Schaerbeek, recentemente restaurata e trasformata in museo (www.autrique.be);
  • 1894: hôtel Winssinger, rue de l'Hôtel du Monnaie 66 a Saint Gilles;
  • 1894: hôtel Frison, rue Lebeau 37 a Bruxelles;
  • 1894: atelier di Godefroid Devreese, rue de l'Aile 71 a Schaerbeek (modificato);
  • 1894: hôtel Solvay, avenue Louise 224 a Bruxelles;
  • 1895: decorazione degli interni della casa di Anna Boch, boulevard du Toison d'or 78 a Saint Gilles (demolita);
  • 1895-1898: hôtel Van Eetvelde, avenue Palmerston 2-6 a Bruxelles;
  • 1896-1898: Casa del Popolo, piazza Vandervelde a Bruxelles (demolita nel 1965);
  • 1897-1899: Asilo, rue Sainte-Ghislaine 40 a Bruxelles;
  • 1898-1900: casa e studio di Victor Horta, rue Américaine 23-25 a Saint Gilles e oggi museo Horta;
  • 1899: casa Frison "Les Épinglettes", avenue Ring 70 a Uccle;
  • 1899: hôtel Aubecq, avenue Louise 520 a Bruxelles (demolita nel 1950);
  • 1899-1903: villa Carpentier (Les platanes), Doorniksesteenweg 9-11 a Ronse;
  • 1900: ampliamento della casa Furnémont, rue Gatti de Gamond 149 a Uccle;
  • 1900: grande magazzino Innovation, rue Neuve 111 a Bruxelles (distrutto da un incendio nel 1967);
  • 1901: casa e studio dello scultore Fernant Dubois, avenue Brugmann 80 a Forest;
  • 1901: casa e studio dello scultore Pieter-Jan Braecke, rue de l'Abdication 51 a Bruxelles;
  • 1902: hôtel Max Hallet, avenue Louise 346 a Bruxelles;
  • 1903: Monumento funerario del compositore Johannes Brahms sullo "Zentralfriedhof" a Vienna (in collaborazione con la scultrice Ilse Conrat)
Tomba di Brahms sullo Zentralfriedhof progettato da Horta
  • 1903: Magasins Waucquez, rue du Sable / Zandstraat 20 a Bruxelles (dal 1989 Centre belge de la bande dessinée.
  • 1903: Casa del critico d'arte Sander Pierron, rue de l'Acqueduc / Waterleidingsstraat 157 a Elsene
  • 1903: Gran Bazar Anspach, Bisschopsstraat / rue de l'Evêque 66 a Bruxelles (demolita)
  • 1903: Casa Emile Vinck', rue de Washingtonstraat 85, Elsene (trasformata nel 1927 dall'architetto A. Blomme).
  • 1903: Grande magazzino: A l'Innovation', Elsenesteenweg 63-65 a Elsene (trasformato)
  • 1904: Palestra della scuola "Les Peupliers" a Vilvoorde.
  • 1905: Villa Fernand Dubois, rue Maredretstraat, Sosoye.
  • 1906: Progetto dell'ospedale Bruggemann, Place Van Gehuchtplein a Jette; aperto nel 1923
  • 1907: Magazzini Hicklet, Nieuwstraat / rue Neuve 20 a Bruxelles (trasformati)
  • 1909: Negozio Wolfers Frères il cui direttore artistico era Philippe Wolfers, rue d'Arenberg / Arenbergstraat 11-13 a Bruxelles
  • 1910: Casa del dr. Terwagne, Van Rijkswijcklaan 62, Anversa.
  • 1911: Magazzini Absalon, rue Saint-Christophe / Sint-Kristoffelstraat 41 a Bruxelles
  • 1911: Casa Wiener, Sterrekundelaan / avenue de l'Astronomie a Sint-Joost-ten-Node (demolita)
  • 1912: Stazione ferroviaria centrale di Bruxelles (primi progetti), completati da Maxime Brunfaut ed inaugurata nel 1952.
  • 1920: Primi progetti del Centre for Fine Arts, rue Ravensteinstraat a Bruxelles. Aperto nel 1928.
  • 1925: Padiglione belga dell'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne a Parigi nel 1925.
  • 1928: Musée des Beaux-Arts a Tournai.

Note

Bibliografia

  • Paolo Portoghesi, Victor Horta Maison du Peuple, in "Area", n. 71, novembre/dicembre 2003. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2008).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Horta, Victor, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Victor, Baron Horta, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Opere di Victor Horta, su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Victor Horta, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (FR) Pubblicazioni di Victor Horta, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Pagina del sito dell'UNESCO sulle opere di Victor Horta, su whc.unesco.org.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 41863991 · ISNI (EN) 0000 0000 8120 2587 · ULAN (EN) 500032216 · LCCN (EN) n82029249 · GND (DE) 118774964 · BNE (ES) XX1145985 (data) · BNF (FR) cb12074934n (data) · J9U (ENHE) 987007426604505171 · NDL (ENJA) 00443786 · CONOR.SI (SL) 48886627
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