Mesazon

Mosaico che rappresenta Teodoro Metochite (a sinistra), mesazon dell'imperatore Andronico II Paleologo (r. 1261-1328), mentre presenta il progetto di rinnovamento della Chiesa di San Salvatore in Chora al Cristo Pantocratore.

Il mesazōn (in greco μεσάζων? "intermediario") era un alto dignitario nel corso degli ultimi secoli dell'Impero bizantino. La sua funzione era l'equivalente di primo ministro e consigliere dell'imperatore.

Storia e funzioni

Il termine ebbe origine nel X secolo, quando i ministri anziani venivano talvolta chiamati mesiteuontes (in greco μεσιτεύοντες), ovvero mediatori fra l'imperatore bizantino ed altri funzionari (cf. paradynasteuōn). Il titolo divenne ufficiale alla metà dell'XI secolo, quando venne conferito a Constantine Leichoudes, il futuro Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Costantino III.[1] Ai tempi dei Comneni, coloro i quali erano nominati ministri anziani erano de facto primi ministri, come epi tou kanikleiou e logothetēs tōn sekretōn, ma non avevano ancora acquisto la permanente e specifica mansione, né il potere che la caratterizzò negli anni successivi.[1][2] Piuttosto, era un titolo conferito al principale segretario imperiale, che agiva proprio come un "intermediario" tra l'imperatore bizantino e altri funzionari.[3] Questo riflette il cambiamento del governo bizantino sotto i Comneni dal vecchio stile burocratico romano ad una più ristretta classe dirigente aristocratica, che esercitava la funzione di governo all'interno della famiglia imperiale, come nel feudalesimo in Europa occidentale.[4] Il ruolo di mesazōn venne formalmente istituzionalizzato dall'Impero di Nicea,[5] dove il detentore del mesastikion (come la funzione era nota), era il primo ministro dell'impero bizantino, coordinando l'opera degli altri ministri.[4] Come scrisse l'imperatore e storico Giovanni Kantakouzenos (r. 1347-1354), il mesazōn era "necessario all'imperatore, giorno e notte".[1] Questa funzione venne ereditata dal restaurato Impero paleologo e continuò fino alla Caduta di Costantinopoli, nel maggio del 1453. L'ufficio è stato utilizzato anche, con la stessa funzione, nelle corti bizantine di Epiro, Morea e Trebisonda. In quest'ultimo caso, ha acquisito l'epiteto di Megas ("grande").[1]

Lista di mesazontes

Note

  1. ^ a b c d Kazhdan, 1991, p. 1346.
  2. ^ Magdalino, 2002, pp. 252, 258.
  3. ^ Angold, 1975, p. 147; Haldon, 2009, p. 544.
  4. ^ a b Haldon, 2009, p. 545.
  5. ^ Angold, 1975, p. 149.
  6. ^ Çelik 2021, pp. xxii.
  7. ^ Virgilio 2015, pp. 51, 53, 56.

Bibliografia

  • Michael Angold, A Byzantine Government in Exile: Government and Society under the Laskarids of Nicaea, 1204-1261, Oxford, United Kingdom, Oxford University Press, 1975, ISBN 978-0-19-821854-8.
  • Mark C. Bartusis, The Late Byzantine Army: Arms and Society 1204–1453, Philadelphia, Pennsylvania, University of Pennsylvania Press, 1997, ISBN 0-8122-1620-2.
  • John F. Haldon, The State - 1. Structures and Administration, in Elizabeth Jeffreys, John Haldon e Robin Cormack (a cura di), The Oxford Handbook of Byzantine Studies, Oxford, United Kingdom, Oxford University Press, 2009, ISBN 978-0-19-925246-6.
  • Alexander Petrovich Kazhdan (a cura di), The Oxford Dictionary of Byzantium, New York, New York and Oxford, United Kingdom, Oxford University Press, 1991, ISBN 978-0-19-504652-6.
  • Paul Magdalino, The Empire of Manuel I Komnenos, 1143–1180, Cambridge, United Kingdom, Cambridge University Press, 2002 [1993], ISBN 0-521-52653-1.
  • (EN) Siren Çelik, Manuel II Palaiologos (1350-1425) : a Byzantine emperor in a time of tumult, Cambridge University Press, 2021, ISBN 978-1-108-87403-8, OCLC 1198086790.
  • (EN) Carlo Virgilio, Florence, Byzantium and the Ottomans (1439-1481). Politics and Economics (PhD thesis), University of Birmingham, 2015.
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