Matteo Campani

Matteo Campani, noto anche come Matteo Campani degli Alimeni (Castel San Felice, 1620 – Roma, dopo il 1678), è stato un presbitero, inventore, ottico e costruttore di orologi italiano.

Noua experimenta physico-mechanica (1666)

Biografia

Di origine contadina, nato in una piccola località nei pressi di Spoleto (a quell'epoca appartenente allo Stato Pontificio), fu sacerdote e parroco a San Tommaso in Parione a Roma. Accolse nella canonica i due fratelli, Pier Tommaso, orologiaio di professione, e il più giovane Giuseppe. Versato lui stesso nelle arti meccaniche, fu egli stesso orologiaio, scrisse un trattato sull'orologeria, e con i fratelli costruì fra l'altro degli orologi silenzioso, i cosiddetti "pendoli muti", uno dei quali fu presentato al papa Alessandro VII[1]. Fu anche ottico e probabilmente collaborò con Giuseppe nella costruzione di lenti e dei famosi telescopi ottici di grande lunghezza focale utilizzati fra gli altri da Cassini all'Osservatorio Reale di Parigi[2]. Al solo Matteo viene attribuita anche l'invenzione, attorno al 1678, della lanterna magica.[3]

Opere

Horologium solo naturae motu, atque ingenio, dimetiens, et numerans momenta temporis, constantissime aequali, 1677
  • (LA) Nova experimenta physico-mechanica pro demonstranda genuina causa elevationis aquae et mercurii, Roma, Ignazio Lazzari, 1666.
  • (LA) Horologium solo naturae motu, atque ingenio, dimetiens, et numerans momenta temporis, constantissime aequalia, Roma, Ignazio Lazzari, 1677.
  • Proposizione d'orioli giustissimi tantoche il loro misuratore necessariamente debba muouersi con periodi eguali, & vniformi sotto qualunque intemperie d'aria, & anche data ne i medesimi orioli inegual potenza motrice. Inuenzione vtile a nauiganti per prender le longitudini, come anche a geografi, & agli astronomi. Dedicata alla sacra maesta del re christianissimo Luigi XIV dall'inuentore Matteo Campani de gli Alimeni spoletino, In Roma, per Ignatio de' Lazari, 1673.

Note

  1. ^ Giorgio Gregato e Luigi Pippa, Un raro 'Notturno' di Giuseppe Campani, in La Voce di Hora, n. 20, giugno 2006. URL consultato il 25 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).
  2. ^ Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi, della Compagnia di Gesù, bibliotecario del serenissimo Duca di Modena, Milano, Dalla Società tipografica de' Classici Italiani, 1824, Tomo VIII, parte I, p. 263-5.
  3. ^ Giacinto Amati, Ricerche storico-critico-scientifiche sulle origini, scoperte, invenzioni e perfezionamenti fatti nelle lettere, nelle arti e nelle scienze, con alcuni tratti biografici degli autori più distinti, Opera dell'abate Son Giacinto Amati, Milano, coi tipi di Giovanni Pirotta, 1830, Tomo IV, p. 154-6.

Bibliografia

  • Carlo Antonio Vanzon, Campani, in Dizionario universale della lingua italiana, ed insieme di geografia (antica e moderna), mitologia, storia (sacra, politica ed ecclesiastica), preceduto da un'esposizione grammaticale ragionata della lingua italiana, Livorno, 1828-1842, p. 96.
  • Anatolio Egidi, I Fratelli Campani da Castel San Felice, Vita e opere di tre inventori post-galileiani. Associazione Amici di Spoleto, Collana della memoria n. 10. Spoleto, 2011.
  • Anatolio Egidi (a cura di), Matteo Campani de'Alimenis, Pietro Tommaso Campani, Giuseppe Campani. OPERA VARIA Horologica@Microscopica 1660-1705, Sant'Anatolia di Narco, 2013.

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