Lorenzo Ridolfi

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Lorenzo Ridolfi

Lorenzo Ridolfi, latinizzato come Laurentius de Rodulphis (Firenze, 1362 – Firenze, 1443), è stato un giurista, politico e diplomatico italiano della Repubblica di Firenze.[1]

Biografia

Consiliorum liber tertius, manoscritto autografo, 1412-1419. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Nazionale, ms. II.III.370.
De usuris, 1490.

Nacque nel 1362 a Firenze, figlio del mercante Antonio Ridolfi (morto nel 1385), discendente del capostipite Ridolfo e proveniente dalla Val di Pesa, attivamente impegnato nella politica fiorentina nel partito dei guelfi e per questo più volte perseguitato, fino a essere esiliato.[1]

Lorenzo studiò dapprima arti liberali a Firenze, avendo tra i suoi insegnanti Coluccio Salutati e appassionandosi agli autori classici e ai libri rari; frequentò quindi l'Università di Bologna per circa sei anni a partire dal 1381, assistendo alle lezioni dei maestri del diritto canonico dell'epoca tra cui Gaspare Calderini, Giovanni Fantuzzi, Giovanni da Legnano e in particolare il successore di quest'ultimo, Lorenzo di Pino. Nel 1387 conseguì il dottorato prima in diritto civile e poi in diritto canonico.[1]

Dopo alcuni mesi, nei quali fece da lettore all'università bolognese, tornò in patria per sposare Caterina Barucci detta Pichina, in un matrimonio combinato dal fratello, e continuare a insegnare.[1]

Dal 1393 in poi, mentre le sorti politiche ed economiche della famiglia Ridolfi si risollevavano, Lorenzo ebbe incarichi politici sempre più rilevanti: fu inviato come ambasciatore di Firenze presso papa Bonifacio IX e nel 1394 divenne priore delle Arti di Firenze, ricoprendo negli anni successivi tutte le maggiori magistrature cittadine.[1]

Nel 1402 scrisse la sua opera più importante, il trattato De usuris et materia Montis; negli anni successivi abbandonò l'attività accademica per dedicarsi alle più remunerative consulenze.[1] Partecipò a varie missioni diplomatiche, allo scopo di contrastare la crescente potenza del ducato di Milano ed espandere i territori di Firenze, culminate con l'alleanza stretta con la Repubblica di Venezia.[1] Ridolfi ebbe inoltre un ruolo di rilievo nella predisposizione del Concilio di Pisa del 1409, indetto per comporre lo scisma d'Occidente.[1]

Morì nel 1443 a Firenze.[1]

Opere

  • (LA) De usuris, Pescia, Bastiano Orlandi & Raffaele Orlandi, 1490.

Manoscritti

  • Tractatus de usuris cum quaestione montis communis de Florentia, XIV secolo, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Nazionale, ms. II.III.366.
  • Consiliorum liber tertius (autografo), 1412-1419, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Nazionale, ms. II.III.370.
  • Repertorium iuris (autografo), XIV secolo, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Magliabechiano, Magl. Cl. XXIX.171.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i DBI.

Bibliografia

Voci correlate

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