Castello di Gaziantep
Castello di Gaziantep Gaziantep Kalesi | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Provincia di Gaziantep |
Città | Gaziantep |
Coordinate | 37°03′58.8″N 37°22′59.5″E37°03′58.8″N, 37°22′59.5″E |
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Informazioni generali | |
Tipo | Fortezza |
Inizio costruzione | II secolo d.C. |
Condizione attuale | convertito a museo; gravemente danneggiato |
Visitabile | No |
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Il castello di Gaziantep (in turco Gaziantep Kalesi) è un edificio monumentale fortificato, situato nel centro-città, a Gaziantep, nella Turchia asiatica. È collocato su una collina ad un'altitudine di circa 25 m s.l.m., a sud del torrente di Alleben, nei pressi di un borgo segreto che potrebbe corrispondere all'insediamento abitativo di Uršum[1]. Il terremoto del 6 febbraio 2023 ha gravemente danneggiato il complesso[2][3][4].
Il castello di Gaziantep è considerato uno dei monumenti più interessanti in Turchia per funzionalità, splendore e maestosità[5].
Storia
Si erge sull'altipiano a occidente dell'Anatolia sud-orientale turca per proteggere una città scomparsa, Antiochia ad Taurum[6] e fa parte del patrimonio dell'Umanità dell'Unesco[7].
La sua fondazione risale agli Ittiti che per primi realizzarono un vedetta militare 6000 anni fa.[6] Infatti, si è ipotizzato che il castello venne edificato su un tumulo risalente a 6 mila anni fa (età calcolitica), quando nelle sue vicinanze fra il II e III secolo a.C. vi era una piccola città ittita chiamata « Tebano »[5]. Millenni più tardi, sopraggiunti i Romani, la trasformarono in una fortezza tra il II e III secolo d.C.[6].
L'attuale forma si stabilizzò sotto il regno dell'imperatore romano d'oriente Giustiniano, soprannominato dai turchi "l'Architetto dei castelli"[5], tra il 527 e il 565 d.C.. In quest'epoca, infatti, il castello subì un rilevante rifacimento delle torri, che erano sostenute da strutture di base, costituite da gallerie a volta e ad arco[5]; tali torri furono collegate fra loro con queste gallerie e le mura fortificate vennero ulteriormente ampliate sia ad ovest, che a sud e ad est, delimitando la collina. Nel VI secolo subì rifacimenti con 36 nuove torri di difesa, che chiudevano a cerchio l'edificio con la misura di circa un chilometro e mezzo (1200 m) di circonferenza[6]. L'intero edificio prese così una forma circolare irregolare. Lo scrittore Evliya Çelebi nel suo diario di viaggio rilevò 527 torrioni[5]. Si stima che in origine fossero 565, situati sulle mura esterne della fortezza, ma non sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Vi era anche un fossato intorno al castello e il passaggio al castello veniva garantito da un ponte.
Nei secoli successivi al periodo bizantino, in particolare con il dominio dei Mamelucchi, dei Dulqadiridi e degli Ottomani, l'edificio di difesa militare venne ristrutturato saltuariamente, in base a imminenti necessità e tutte le volte furono collocate delle iscrizioni per informare i posteri sulle riparazioni effettuate[5].
In seguito, i turchi Selgiuchidi ripristinarono l'antica struttura dalle portentose mura sulla collina della città di Antep (oggi Gaziantep, ossia « eroica Antep »)[6], subito dopo la sconfitta degli uomini dell'imperatore Romano IV Diogene, nella battaglia di Manzicerta del 26 agosto 1071[6].
Nel corso delle Crociate, Antep verrà amministrata nel 1098 da cavalieri occidentali per poi finire sotto l'influenza del principato di Antiochia[6]. Intorno all'anno 1230 i crociati cristiani presero il castello per controllare i commerci che si attuavano lungo il fiume Oronte[6]. Durante la dominazione araba, il castello subì dei rifacimenti nuovamente nel Quattrocento con il sultano egiziano Qaytbay, preservando la sicurezza della città sottostante.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/59/The_bridge_of_Aintab_Castle.jpg/220px-The_bridge_of_Aintab_Castle.jpg)
Dall'iscrizione posta sul cancello principale si apprende però che, durante l'impero ottomano nel '500, le torri su entrambi i lati del cancello principale e il ponte del castello furono ancora una volta rimaneggiati da Solimano I il Magnifico[5]. I turchi ne fecero un'opera d'arte militare unica[6]: irrobustirono le mura, integrarono la cinta interna, ne cambiarono esteticamente e sostanzialmente l'architettura.
Negli anni 1940 il castello fu adibito a museo storico, raccogliendo una vasta collezione di reperti artistici e architettonici, mostrando ai turisti preziosi e rari mosaici e pavimenti unici in ceramica, oltre che monili d'epoca neolitica, ittita e romana.
Il 6 febbraio 2023 un sisma ha gravemente danneggiato il castello, facendo crollare alcuni bastioni nella parte meridionale e orientale della struttura.[8]
Sito archeologico
Attorno a Gaziantep, oltre all'insediamento sotto il castello della presunta città di Uršum, esistono due ulteriori siti che hanno attratto l'attenzione degli studiosi: Tilbeşar e Oylum Höyük, nella provincia di Kilis, per interessamento di un progetto archeologico di una missione archeologica italo-turca in Anatolia Centrale nel 2020[1][9]. Gli scavi hanno recentemente portato alla luce un « frammento di tavoletta ittita e per il quale l'editore di questo documento ha proposta l'identificazione con Ḫaššuwa, si trova a poca distanza dalla odierna Kilis, Ciliza in età romana, che le successe come centro regionale e potrebbe quindi averne ereditato il nome antico »[1].
Nei media
- Lo scrittore Angelo Petrella ha citato il castello nel suo romanzo Operazione Levante (Milano, Baldini & Castoldi, 2017, ISBN 978-88-93880-35-0).
- Lo scrittore Puk Damsgård vi ambienta parte del suo romanzo nel volume Hai visto la luna? (2016).
Note
- ^ a b c (EN, TR, IT) Pavel S. Avetisyan, Roberto Dan e Yervand H. Grekyan (a cura di), Over the Mountains and Far Away: Studies in Near Eastern history and archaeology presented to Mirjo Salvini on the occasion of his 80th birthday, Archaeopress Publishing Ltd, 2019, p. 216.
- ^ Terremoto in Turchia e Siria, i morti sono oltre 1.700. Erdogan: 'Il più grande disastro dal 1939', su ansa.it. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ (TR) Tarihi Gaziantep Kalesi, depremde yıkıldı, su ensonhaber.com. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ (EN) Turkey earthquake: Roman-era castle destroyed by quake, in BBC news, 6 febbraio 2023.
- ^ a b c d e f g I tunnel non sono mai stati visti sotto il castello di Gaziantep, su it.rayhaber.com.
- ^ a b c d e f g h i Il castello di Gaziantep si sbriciola dopo duemila anni, in AGI, 6 febbraio 2023. URL consultato l'8 febbraio 2023.
- ^ Redazione di Rainews, Terremoto in Turchia: distrutto il Castello di Gaziantep, patrimonio mondiale dell'Unesco, 6 febbraio 2023. URL consultato l'8 febbraio 2023.
- ^ Terremoto in Turchia: distrutto il Castello di Gaziantep, patrimonio mondiale dell'Unesco, su Rai News. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ Scavi e ricerche a Uşaklı Höyük: individuato un livello di occupazione risalente al Bronzo Medio nell’area del grande tempio ittita, su cfs.unipi.it. URL consultato il 6 febbraio 2023.
Bibliografia
- (TR) Nusret Çam, Gaziantep'te “Kastel” Adı Verilen Su Tesisleri (Waterworks called “Kastel” in Gaziantep), in vol. 18, İstanbul, International Turkology Congress, 1984, pp. 165-174.
Voci correlate
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